Gli stili principali nel nuoto sono quattro. Ognuno ha delle proprie peculiarità, in base al posizionamento del corpo, la velocità che si può raggiungere, il modo in cui si entra ed esce dalla superficie dell’acqua
In questo articolo forniremo una panoramica generale su una tecnica in particolare: andiamo alla scoperta dello stile rana.
Tecnica Nuoto Stile Rana
Lo stile di nuoto rana è uno dei più semplici e versatili. Tuttavia si rischia di esser tratti in inganno: c’è infatti una differenza notevole tra il voler imparare lo stile a rana a livello da amatori o il praticarlo a livello agonistico.
Come suggerisce il nome, il movimento in questione è proprio simile a quello del famoso anfibio al momento del balzo.
Braccia
Le braccia fanno un arco verso l’esterno, dalla forma ovale, così come le gambe.
In primo luogo si può sottolineare che nello stile a rana le gambe hanno una importanza maggiore rispetto agli altri stili, o meglio possiamo dire che abbiano un ruolo più attivo: questo perché sono le gambe a consentire una propulsione maggiore in questo caso.
Bacino
Se il bacino affonderà verso il basso nel corso dell’esecuzione, ad esempio, la vostra corsa ne risulterà rallentata ed affaticata.
Busto
Un altro movimento cui prestare molta attenzione è quello del busto: per eseguire correttamente questa tecnica e raggiungere la maggior velocità possibile è importante provare ad far uscire il più possibile il busto dalla superficie dell’acqua.
Purtroppo non si tratta di un’operazione facile e solo una volta raggiunta una buona padronanza dei vostri mezzi riuscirete a portare una buona porzione di busto verso l’alto.
Scivolamento
Introduciamo anche il concetto di scivolamento: si tratta della fase – per così dire – di “pausa” ovvero quel momento che avviene dopo la spinta nel quale si mantiene lascia preparando nuovamente gambata e bracciata. Se vi state allenando in un’ottica agonistica sappiate che non è permesso in nessun momento dell’esecuzione ruotare sul dorso.
Respirazione
Nel corso di tutti questi movimenti, gioca un ruolo fondamentale la respirazione. In linea di massima la respirazione nello stile a rana è abbastanza agevole: si respira frontalmente, nel corso della fase di spinta, quando la testa emerge dall’acqua. Attenzione alla differenza tra espirazione ed inspirazione: se l’inspirazione avviene durante il spinta e recupero, l’espirazione è più efficace durante la fase di trazione.
Come affrontare al meglio una traversata in stile rana? Tenete a mente che è fondamentale l’orizzontalità del corpo, così come quella della testa.
Vantaggi
Si tratta della tecnica più lenta di tutte ma non mancano i vantaggi: è molto immediata da imparare anche per chi ha pochissima dimestichezza con il nuoto in generale e consente di nuotare agevolmente anche sott’acqua.
Lo stile a rana, ha inoltre delle interessanti peculiarità sotto il profilo strettamente fisico-muscolare: siamo infatti di fronte allo stile che più di tutti aiuta non solo a tonificare il corpo a 360° ma anche a sviluppare la muscolatura in toto. Visti tanti movimenti delle gambe, si tratta di un esercizio ottimo per ridurre la cellulite ed allenare i glutei.
Persino i polsi hanno un loro ruolo nel movimento in tensione dello stile rana, muovendosi anch’essi per dare spinta.
Una nota a margine legata al benessere e alla linea: nuotando per circa un’ora in uno stile rana eseguito correttamente, si bruciano circa 700 Kcal (Chilocalorie).
Errori da evitare nello stile Rana
Ci sono anche degli errori comuni che è bene evitare, in particolare legati alla posizione e all’utilizzo delle gambe. Analizziamoli insieme.
Attenzione alla simmetria, in primis: molto spesso le gambe viaggiano in posizione asimmetrica, portando il nuotatore a – come si dice in gergo – sforbiciare con le gambe.
Poi, è importante non ruotare il piedi in modo da creare più attrito tra voi e l’acqua.
In ultimo: divaricare correttamente le ginocchia e non avvicinare troppo le gambe alla fine della gambata.
Storia
Chiudiamo con qualche cenno storico. Lo stile rana ha debuttato ufficialmente alle Olimpiadi “moderne” all’inizio del secolo, più precisamente nel 1904 a St. Louis. Tuttavia questa tecnica era già praticata nel secolo precedente, in particolare in Inghilterra. Attualmente , le competizioni di nuoto a rana avvengono su tre distanze: 50, 100 e 200 metri.
Dall’agosto 2005 c’è una piccola novità nel regolamento n merito alla gambata dello stile a rana: è consentito un colpo di gambe a delfino che vada ad intervallarsi al normale semicerchio della gambata a rana, nella fattispecie in fase di partenza e dopo ogni movimento di virata.
Ovviamente la nostra panoramica vuole offrire un quadro generale sull’argomento, da approfondire a seconda delle proprie esigenze. Inoltre, come per tutto ciò che riguarda lo sport e dunque il corpo ed il benessere fisico, è bene integrare qualunque lettura con il parere di un medico o comunque di un espero del settore.