La piscina può rivelarsi la migliore delle palestre. Inutile dire che c’è un abisso tra il nuoto inteso come attività fisica ricreativa per tenersi in forma e l’agonismo. Tuttavia, sia che puntiate ad un sano allenamento amatoriale, sia che pensiate di approcciarvi in maniera più seria a questa attività, è utile quanto divertente provare ad imparare i vari stili di nuoto.

Analizziamo in questo articolo lo stile dorso, attraverso una panoramica delle caratteristiche principali di questa tecnica.

Tecnica nuoto stile dorso: crawl al contrario

In un certo senso si può dire che la tecnica di nuoto a dorso “ribalta” la prospettiva dello stile libero. Sembra una sorta di crawl (termine inglese per definire lo stile libero) al contrario, anche se è un po’ più complesso di così. Entriamo più nel dettaglio. Se lo stile libero prevede di nuotare coordinando bracciate e spinta delle gambe con la pancia rivolta verso il basso, ovvero verso la superficie dell’acqua, nello stile a dorso è proprio la schiena a “poggiare” sull’acqua.

Diciamo si tratta fondamentalmente gli stessi movimenti, ma fatti di schiena, o meglio con la pancia in su e la schiena rivolta verso l’acqua. Inoltre le braccia sono necessariamente un po’ meno profonde, perché il raggio col quale si affondano in acqua è inferiore rispetto alla posizione rovesciata. Proprio per questo con lo stile a dorso si raggiungono velocità inferiori rispetto allo stile libero (e in generale), ma come ormai ben noto a tutti, il nuoto resta un esercizio completo e con vantaggi e benefici sul corpo e sulla salute in generale.

Difficoltà stile dorso

Una delle difficoltà da affrontare, in tal senso, è proprio quella non avere una visuale frontale della direzione e del percorso che si stanno affrontando. Sì, se siete in piscina potete almeno fare riferimento alle varie corsie, sia per non confondervi sul senso di marcia sia per non andare direttamente storti.

In mare mantenere la rotta diventa già più difficile. In generale quando nuotate a dorso è bene che stiate attenti ad evitare gli scontri. Queste caratteristiche rendono lo stile a dorso una tecnica meno praticata rispetto allo stile libero e resta un obiettivo ambizioso da raggiungere non solo per gli amatori ma anche per i professionisti.

Vantaggi stile dorso

Tuttavia c’è un enorme vantaggio da tenere in considerazione ed è quello legato alla respirazione: la testa esce a pelo sull’acqua dunque respirare è decisamente più facile.

Si tratta infatti di una tecnica non solo meno faticosa ma anche utilizzata spesso in un’ottica defaticante in allenamento.

Inoltre, proprio in virtù delle caratteristiche elencate fin qui, lo stile dorso è spesso funzionale alla cura di problematiche legate al mal di schiena. Questo perché la schiena rimane ben dritta – come una tavola – per tutta la durata della vostra nuotata. Quindi la colonna vertebrale si distende al massimo, con tutti i benefici che ne derivano.

Fasi dello stile a dorso, caratteristiche e storia

Ma facciamo un passo indietro, o meglio una bracciata al contrario, per ripercorrere la storia che ha portato a delineare le caratteristiche dello stile a dorso per come lo conosciamo oggi. Faremo riferimento allo stile agonistico.

Inizialmente si parlava di stile a dorso simmetrico, con le braccia che procedevano in contemporanea e le gambe che facevano un movimento simile alla stile a rana. Questo approccio viene ancora utilizzato ma principalmente come esercizio defaticante. Volendo alzare il tiro invece si parla di stile a dorso con la tecnica alternata: in questo caso si parte direttamente in acqua, senza tuffo quindi, e già in posizione dorsale. La spinta avverrà dunque in questa posizione, con una o entrambe le braccia.

La cosa da tenere bene presente è che dopo la partenza e dopo ogni virata si possono percorrere un tot di metri sott’acqua (massimo 15 m).

La fase subacquea dello stile dorso prevede 3 fasi:

  1. presa (il primo dito ad entrare in acqua è il mignolo),
  2. trazione (tenete gomito alto) ,
  3. spinta (coincide con la completa estensione del braccio).

Per massimizzare questa tecnica è fondamentale che il corpo sia in posizione completamente distesa, il più allungato possibile: meta della testa e delle orecchie saranno sotto la superficie dell’acqua, non di più.

Fasi di nuoto nello stile dorso

Bracciata

Nella rotazione della bracciata le spalle devono inclinarsi sempre di almeno 45 gradi, per avere il giusto grip. Dopo un po’ di pratica, a seconda del vostro livello di partenza, dovreste arrivare a fare incontrare le braccia all’altezza delle spalle.

A livello ottimale, la giusta spinta dovrebbe arrivare per circa il 70% dalle spalle e per circa il 30% dalla gambe.

Consigli per migliorare lo stile dorso

Ci sono vari “trucchetti” per esercitarsi senza annoiarsi: data la difficoltà di questo stile possono essere molto utili anche per non scoraggiarsi. Si può ad esempio fare alcune vasche con la tavoletta, ovvero tenendo le classica tavoletta da nuoto con le braccia tese; oppure con un braccia solo, tenendo l’altro attaccato al corpo.

I più temerari si cimentano anche in un esercizio un po’ fuori dagli schemi: eseguire la tecnica a dorso con un bicchiere (o comunque un oggetto adatto) appoggiato sulla fronte!

Se avete bisogno di un riscontro visivo di alcuni dei suggerimenti illustrati fin qui consigliamo gli ottimi video-tutorial firmati dalla nuotatrice Tylor Clary, che trovate sul sito della Speedo, azienda leader per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico legato al nuoto come gli occhialini da nuoto (Qui un paio di occhialini Speedo davvero comodi), oppure leggi la nostra guida sui migliori occhialini da piscina.

Qui segnaliamo uno dei libri, in italiano, più votati e apprezzati sul mercato: “Il grande libro degli esercizi di nuoto. Stili, virate, partenze e arrivi. 176 esercizi per tutti”.

Compralo al miglior prezzo su Amazon >>