Quali sono i principali errori nello stile libero che vengono commessi da nuotatori principianti?

Lo stile di nuoto per eccellenza, comporta una serie di movimenti fluidi del corpo, costituiti da bracciate, virate e respirazione. Nonostante si tratti di movenze che, soprattutto per chi pratica questo sport da anni, vengono assimilate e ripetute a livello quasi automatico, in realtà spesso comportano alcune imprecisioni.

Se per uno stileliberista amatoriale si tratta di semplici dettagli, per chi invece vuole dare quel qualcosa in più, si tratta di veri e propri errori con un peso anche notevole a livello prestazionale.

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Errori dello stile libero: correggerli può rendere un nuotatore molto più prestante

Anche quella che, a prima vista, può sembrare una nuotata ottimale può nascondere, agli occhi inesperti, dei movimenti negativi che hanno il risultato di aumentare l’attrito in vasca. Ciò comporta un affaticamento maggiore e, nel contempo, una resa inferiore in termini di prestazione cronometrica.

Errori dello stile libero:

  • Testa troppo alta
  • Entrata della mano nell’acqua
  • Gomito troppo basso
  • Bracciata troppo corta
  • Non gestione correttamente le gambe
  • Piegare troppo le ginocchia
  • Non sincronizzare Bracciata e respirazione
  • Non Gestire bene la mano

Quando ci si affida a un maestro con un minimo di esperienza, queste imperfezioni vengono immediatamente notate. Molto cambia se invece il nuotatore si trova a lavorare da solo. Proprio in questo caso, la lista potrebbe venire estremamente utile per cercare di migliorare il proprio stile.

Testa troppo alta

Per molti, questa indicazione, può sembrare quella che un maestro da a un novizio. In realtà si tratta di un qualcosa che non è poi così scontato.

Molti nuotatori infatti, portano avanti questo difetto anche quando arrivano a certi livelli. Durante una fase delicatissima come quella della respirazione, riuscire a gestire il proprio corpo può aiutare notevolmente a livello di prestazione: alzare la testa, aumenta l’attrito e va a rallentare nonché a stancare il nuotatore.

L’istinto, soprattutto di chi è agli inizi, è di sollevare la testa per facilitare la respirazione. In realtà è necessario affinare un movimento di semplice rotazione, che permette di respirare con un movimento minimo e dunque con un attrito estremamente ridotto. Se a livello basso vengono fatti esercizi specifici, spesso affidandosi a tavolette, anche per chi ha già una certa esperienza questo errore rappresenta un fattore piuttosto limitante.

Purtroppo chi nuota da tanto tempo troverà maggiore difficoltà a modificare il suo stile, ma è assolutamente indispensabile impegnarsi nella correzione di questa postura sbagliata.

L’entrata della mano nell’acqua

Tra gli errori legati allo stile libero più comuni, figura anche quello dell’entrata della mano nell’acqua. Anche in questo caso infatti, l’attrito e la preparazione corretta alla spinta della mano stessa sono fattori fondamentali per rendere la performance più possente.

La tecnica corretta per l’entrata della mano, prevede il polso in linea con mano e avambraccio. Le dita devono essere strette tra loro, a parte il pollice che deve essere leggermente separato dalle restanti.

Nel momento in cui la stessa viene a contatto con l’acqua, è dunque importante che essa sia dritta e che il polso non risulti piegato in alcun modo. Seguendo queste direttive, oltre a ridurre l’attrito, è possibile ottimizzare poi la seguente spinta.

Gomito troppo basso

Un altro grossolano sbaglio di postura degli arti in acqua e forse il più diffuso tra chi pratica questo stile è il gomito basso. Mantenendo questa parte del corpo troppo bassa infatti, la spinta della bracciata non avrà sufficiente efficacia andando a influire negativamente sia sulla prestazione che sulle energie spese dal nuotatore..

Proprio questa manovra deve essere una priorità assoluta per chi vuole migliorare il proprio stile libero. Perché questo approccio alla bracciata è così importante? Utilizzando questa posizione del braccio, viene ottimizzata la forza dei muscoli dorsali in fase di spinta.

Bracciata troppo corta

Sfruttare la bracciata per tutta la sua lunghezza è un fattore che può ridurre drasticamente i tempi di ogni vasca. Ogni movimento rotatorio delle articolazioni infatti, va a consumare inevitabilmente energie a disposizione del nuotatore, a prescindere dalla lunghezza della stessa.

Con la stanchezza, ovviamente, le prestazioni subiscono un decremento. Una bracciata lunga ed efficiente dunque, riesce a posticipare il fisiologico calo prestazionale, consentendo di ottenere il massimo dalla propria nuotata.

Come permettere al braccio di distendersi il più possibile? Per compiere una bracciata in modo perfetto è necessario allungare la mano in avanti al momento dell’entrata in acqua e spingere la stessa all’indietro, fino a quando il pollice va a sfiorare la coscia.

Gambe e stile libero

Un altro vizio che si tende a sottovalutare nell’ambito di questo stile è la gestione delle gambe. Anche se esistono tipologie di nuotata in cui l’apporto degli arti posteriori è decisamente più incidente, chi si dedica in modo scientifico a questo stile natatorio dovrebbe prestare molta attenzione alla tecnica usata. Certo, coordinare i movimenti degli arti superiori e quelli inferiori, con uno sforzo equilibrato e costante non è cosa automatica. (un po come chi suona la batteria deve usare entrambi gli emisferi del cervello per sincronizzare i movimenti. Va sicuramente imparata col tempo.

Come già detto, non servono particolari tecniche per utilizzare le gambe durante la nuotata. Basta rilassarsi e accompagnare il lavoro fatto con le braccia. L’ampiezza della battuta non deve risultare troppo accentuata o ampia. In tal senso, alcuni nuotatori tendono a piegare troppo le gambe, andando a creare più attrito che reale spinta.

La battuta di gambe in verticale per non piegare troppo le ginocchia

Come fare per ottenere una battuta di gambe efficace? Esercizi appositi restando diritti, magari vicini al bordo vasca, possono essere estremamente utili. Posizionandosi verticalmente dunque, è necessario sfruttare esclusivamente le gambe per rimanere a galla.

In queste condizioni, si è forzati a gestire la gambata correttamente, senza piegare troppo le ginocchia. Una volta che si ottiene un risultato apprezzabile, questo andrebbe applicato anche quando si nuota regolarmente.

Bracciata e respirazione

Soprattutto per i nuotatori amatoriali, la fase di respirazione è una delle più delicate e quella che spesso presenta il maggior tasso di errore o comunque di imprecisione. L’aria infatti, va catturata nel momento preciso in cui la mano è alla sua massima estensione e non contemporaneamente con lo svolgimento della bracciata nella sua interezza.

In questo caso infatti, si va a creare dell’attrito superfluo, andando a rallentare la potenza della bracciata stessa. Questo tipo di meccanismo, per molti nuotatori, è qualcosa di quasi istintivo e dunque risulta difficile (ma non impossibile) da correggere. In tal senso, una buona pratica, è allenare questo movimento fuori dall’acqua per gestire al meglio le tempistiche dei movimenti.

Sincronizzare i movimenti della parte destra del corpo con quelli di sinistra e con la respirazione nei tempi giusti è, effettivamente, uno sforzo mentale e fisico notevole per l’organismo. Ma una volta appresi, automatizzati ed affinati, il tutto renderà fluida e meno faticosa la vostra azione in acqua.

Gestire la mano

Questo consiglio si focalizza sui nuotatori meno esperti dato per assodato che, nell’ambito agonistico, queste problematiche sono ovviamente state superate già ai primi step da parte degli istruttori. Gestire al meglio la mano in ogni momento della bracciata infatti, è una delle basi dello stile libero.

Per evitare qualunque tipo di problema in tal senso, è bene fare attenzione al mantenimento del polso perfettamente in linea con la mano e con l’avambraccio. Troppi nuotatori inesperti infatti, hanno la convinzione errata che tenere la mano a “cucchiaio” sia vantaggioso. In verità limitano fortemente la potenza della bracciata. Per i novizi che tendono ad assumere questa posizione scorretta della mano poi, vi sono apposite palette che permettono di assimilare una gestione più consona della mano.

Conclusioni

Gli errori dello stile libero non sono una problematica legata a chi si avvicina a questo sport, ma anche delle brutte abitudini consolidate negli anni da chi è piuttosto pratico.

Per poter incrementare le proprie prestazioni o avvicinarsi in maniera più corretta a questo stile, è dunque indispensabile fare attenzione ad alcuni piccoli particolari che, una volta portati in vasca, possono fare realmente la differenza. Vedi anche altri stili di nuoto.

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