I benefici del nuoto sul cervello sono, secondo gli esperti, sia strutturali che funzionali.

A livello strutturale, aiutando il cervello a riparare i danni alle cellule e a farne crescere di nuove; a livello funzionale, nuotare aiutare il nostro cervello a funziona in modo migliore.

Sappiamo da tempo sappiamo che i vantaggi del nuoto sono tanti: ad esempio è un eccellente esercizio cardiovascolare e permette di dimagrire rimanendo in forma.

Una frase comunemente ripetuta da cardiologi e neurologi è: “Ciò che fa bene al corpo fa bene anche al cervello”. In linea con questa frase, vediamo quali sono i tanti benefici del nuoto sul cervello.

Benefici del nuoto sul cervello e quelli mentali

Supporta una buona salute mentale

Il tuo cervello è dove vivono la cognizione e le emozioni, e un cervello sano contribuisce notevolmente alla nostra salute mentale.

Nuotare può aiutare ad abbassare ansia e depressione.

Inoltre, nuotare con un gruppo di persone ti permette di migliorare la tua vita sociale. Avere e fare amicizie con interessi simili può essere un forte antidoto alla solitudine, una condizione che secondo alcuni esperti è talmente grave da rappresentare una vera e propria “epidemia”.

La solitudine e l’isolamento sociale possono essere altrettanto dannosi per la salute come fumare 15 sigarette al giorno, e il problema è particolarmente pronunciato tra gli anziani.

Aiuta a creare il fattore neurotrofico di derivazione cerebrale (BDNF, Brain-derived neurotrophic factor in inglese)

Una delle scoperte più eclatanti dell’ultimo decennio di ricerca sul legame tra esercizio fisico e salute del cervello sono le BDNF.

Acronimo di fattore neurotrofico di derivazione cerebrale, il BDNF è una proteina generata nel cervello che può aiutare a riparare le cellule e a sostenere la crescita di quelle nuove.

È ormai superata l’idea che nasciamo abbiamo già con tutte le cellule cerebrali che il nostro cervello avrà. Da alcuni studi è emerso che gli esseri umani possono generarne di nuove da adulti. Ma sembra che ci si debba impegnare.

La scienza sta ancora studiando la cosa, ma sembra che il BDNF possa essere generato durante un’attività fisica vigorosa.

Sembra anche che l’esercizio fisico, e forse il nuoto in particolare, possa aiutare il cervello a produrre una quantità maggiore di questa sostanza rispetto ad altri sport.

Diversi studi sugli animali hanno dimostrato un’associazione tra il nuoto come esercizio fisico e un aumento maggiore dei livelli di BDNF nel cervello.

Sostiene la funzione e lo sviluppo cognitivo

E’ stato dimostrato che i bambini che imparano a nuotare da piccoli raggiungono più velocemente le tappe dello sviluppo cognitivo, in alcuni casi anche di 10 mesi.

Questo non è un risultato da poco e sottolinea quanto il nuoto possa essere importante per sostenere la salute del cervello.

Anche se gli adulti non hanno necessariamente tappe specifiche da raggiungere come i bambini, tendiamo a perdere le funzioni cognitive con l’età, e l’esercizio fisico può rallentare la velocità con cui si verificano questi cambiamenti.

I ricercatori della Columbia University hanno scoperto che attività come camminare, fare giardinaggio, nuotare e ballare possono prevenire il restringimento del cervello negli anziani.

Sembra anche che persone che mangiano meglio, hanno una solida rete sociale e praticano regolarmente attività fisica, riescono ad avere delle prestazioni cognitive migliori.

Aiuta a dormire meglio

Qualsiasi forma di esercizio fisico può migliorare il sonno, ma c’è qualcosa nel nuoto che lo rende un ottimo alleato della qualità del sonno.

Forse è il fatto che si tratta di un allenamento completo per tutto il corpo, che si rivolge sia al core che alle braccia e alle gambe.

Forse è che l’immersione in un’acqua più fredda della temperatura corporea ti fa venire voglia di sonnecchiare dopo.

Comunque sia, il nuoto aiuta a dormire meglio, e questo è molto importante per la salute del cervello perché è mentre dormiamo che la nostra mente si riposa e crea nuove connessioni.

Migliora la circolazione

Un migliore flusso sanguigno al cervello favorisce una migliore salute del nostro cervello. Il sistema circolatorio trasporta ossigeno e sostanze nutritive alle cellule, oltre ad aiutare a portare via i prodotti di scarto, migliorando così il funzionamento generale del nostro cervello.

L’esercizio fisico può favorire questo processo, e con il nuoto questo miglioramento arriva sia dall’aumento della frequenza cardiaca di un esercizio cardiovascolare, ma anche dalla pressione dell’acqua che aiuta a sostenere il corpo e può spingere delicatamente il sangue nel suo percorso.

Migliora la memoria

Delle ricerche hanno dimostrato che il nuoto può migliorare la memoria di persone di tutte le età:

  • bambini e parole del vocabolario: uno studio ha rilevato che i bambini dai 6 ai 12 anni ricordavano più parole del vocabolario dopo 3 minuti di nuoto rispetto a 3 minuti di Crossfit;
  • Crescita dell’ippocampo: ricordi che il BDNF aiuta a riparare e a far crescere nuove cellule cerebrali? Il suo effetto è maggiore nell’ippocampo, l’area del cervello responsabile dell’apprendimento e della memoria.